**Salvini Rifiuta il Viminale: “È Tutto Politico”**
In un clamoroso intervento a Pontida, Matteo Salvini ha dichiarato di non voler tornare al Ministero dell’Interno, affermando che la riapertura del caso Open Arms è “palesemente politica”. La sua dichiarazione arriva a pochi giorni dal voto cruciale sulla riforma della giustizia, previsto per il 22 settembre, e segna un momento di tensione crescente nel panorama politico italiano.
Salvini ha sottolineato che la tempistica della riapertura del processo sembra essere legata a una trattativa fallita tra magistratura e governo, evidenziando come il suo caso sia stato riattivato proprio quando si avvicina un voto così significativo. “C’è una chiara volontà di ostacolarci”, ha affermato, insinuando che l’azione legale contro di lui sia una manovra per sabotare il suo ritorno al Viminale, dove teme di non poter agire liberamente contro le ONG.
Con un fervore palpabile, il leader della Lega ha difeso le sue azioni come “dovere” di proteggere i confini italiani, mentre il suo partito registra un incremento di adesioni, segno di un sostegno che si fa sempre più forte. Salvini ha anche accennato a una possibile regia dietro le querele, suggerendo che le forze della grande finanza internazionale stiano orchestrando un attacco contro chi si oppone al loro potere.
“Non voglio tornare al Viminale”, ha ribadito, “sto benissimo al Ministero delle Infrastrutture, dove abbiamo 26 miliardi di cantieri aperti”. La sua retorica, ricca di passione e determinazione, ha trovato un eco tra i sostenitori, che lo hanno accolto con applausi e cori.
Mentre il dibattito politico si infiamma e le tensioni aumentano, il futuro di Salvini e della Lega potrebbe dipendere da come si evolverà questa situazione. La politica italiana è in subbuglio e gli sviluppi imminenti potrebbero avere ripercussioni significative per il governo e per il paese.